Il postino di Neruda

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Kiatto-kun
view post Posted on 4/9/2008, 17:26     +1   -1




Il postino di Neruda è il titolo di un romanzo di Antonio Skármeta pubblicato nel 1986.

Il titolo originale è Ardiente Paciencia, sebbene il libro sia più conosciuto nei paesi latino-americani con il titolo El cartero de Neruda (da cui il titolo in lingua italiana).

Al romanzo è ispirato il film con Massimo Troisi Il postino.




Nel giugno del 1969, Mario Jimenez, un pescatore, decise di cambiare lavoro e diventare postino, avendo già una bicicletta e sapendo leggere. Allora andò all’ufficio postale e chiese di essere assunto; il capoufficio gli disse che l’unico suo cliente era Pablo Neruda e che non era conveniente diventare postini per una persona poiché lo stipendio era misero e ci si arrangiava con le mance. Mario accettò subito il lavoro. Il capoufficio gli diede le lettere e Mario tutto contento andò a consegnarle. Dopo aver ricevuto il primo stipendio Mario comprò un libro del poeta su cui si fece fare un autografo. Un giorno Mario, portando la posta al poeta, vide che era impaziente di aprirne una, quindi gli chiese cosa contenesse. Il poeta gli rispose che quella lettera arrivava dalla Svezia, dove vengono assegnati i premi Nobel. In quel momento Mario senza saperlo adoperò una metafora e il poeta glielo disse spiegandogli anche il significato di “metafora” poiché non lo conosceva. Allora il postino disse di voler diventare poeta e si misero a parlare. Finito il suo compito di portare la posta, Mario andò all’osteria dove incontrò una bellissima ragazza, Beatriz, di cui si innamorò. Più tardi andò alle poste per ritirare il telegramma da consegnare al poeta nel quale vi era scritto che Pablo Neruda era stato proposto per la candidatura alla Presidenza del Cile. Intanto raccontò al poeta dell’accaduto. Il postino chiese a don Pablo di scrivere una poesia per Beatriz, in cambio della mancia. Neruda decise di andare all'osteria per vedere la ragazza e per parlare di politica. Due giorni dopo arrivò un furgone con la scritta “Neruda presidente” e prima di partire, regalò a Mario due volumi con le sue opere complete. Un giorno arrivò in paese un altro furgone che faceva pubblicità ad un altro candidato, all’interno c’erano due persone, uno dei due era il deputato Lebe, che si era candidato alle precedenti elezioni. Tutti accettarono i volantini tranne Mario, che disse di aver deciso di votare per Neruda; così Lebe gli diede un album per scrivere le sue poesie. Mario decise di scrivere su quell’album solo le metafore più belle. Entrò nell’osteria , vide Beatriz che andava verso la spiaggia e decise di seguirla così passarono tutto il pomeriggio seduti sulla spiaggia. Quando la madre seppe che sua figlia Beatriz era rimasta tutto il pomeriggio con il postino, le chiese esattamente cosa avevano fatto. Beatriz disse che erano seduti sulla spiaggia e Mario le raccontava metafore. La madre cercò di ostacolare gli incontri, non facendo più uscire la figlia di casa se non accompagnata. In quei giorni ritornò al paese Pablo Neruda così Mario, il mattino seguente, dovette andare all’ufficio a prendere la corrispondenza, ma prese solo una lettera che lo aveva colpito. Quella lettera era stata scritta dalla madre di Beatriz, perché voleva vedere Neruda. I due s’incontrarono discussero dei due ragazzi. Alla conclusione della conversazione decisero che Mario non poteva più vedere Beatriz, perché la ragazza era ancora minorenne. Dopo un po’ di tempo, , i due si sposarono. Un giorno arrivò un pacco per Mario mandato da Neruda. Il poeta gli chiedeva di incidere su un registratore tutti i suoni del paese. Quando Mario seppe che Neruda aveva vinto il premio Nobel organizzò una festa invitando tutti gli abitanti e i pescatori. Una sera Mario sentì i rintocchi delle campane d’Isla Negra e si precipitò. La mattina seguente chiese all’infermiera come stava Neruda e lei gli disse che era molto malato. Per alcuni giorni Mario portò la posta a Neruda senza neanche vederlo. Un giorno il postino seppe che erano arrivati i tedeschi e che stavano attaccando l’ufficio postale. Mario nonostante le sparatorie andò a prendere la corrispondenza per portarla al poeta. Arrivò alla casa ma era sorvegliata da sentinelle e chiunque volesse passare era perquisito. Mario allora imparò tutte le lettere a memoria. Entrò in casa e trovò il poeta moribondo e fece appena in tempo a raccontargli il contenuto delle lettere, perché un’ambulanza lo aspettava per portarlo in ospedale dove morì.

Fonte: Wikipedia

 
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